Il 2019 vede concludersi il trentennio di attività di BIC Incubatori FVG con il raggiungimento di obiettivi che, all’avvio, pochi pensavano realizzabili.
Ne sono testimonianza le imprese uscite dall’incubatore e stabilmente insediate sul territorio quali l’EURIS, la MW. FEP, il TBS GROUP, l’Emaze network, la SIMCO VR con la loro rilevante ricaduta occupazionale e le imprese oggi ospitate nel BIC Trieste, ben 48 che stanno garantendo oltre 350 posti di lavoro ed un fatturato aggregato superiore ai 60 milioni di euro: fatturato questo derivante dalla trasformazione del know – how e dei brevetti presenti nelle imprese in prodotti altamente tecnologici e innovativi.
Difficile non ricordarle tutte ma, senz’altro, vanno citate società quali INNOVA S.p.A. per crescita e contenuto tecnologico, GPQ S.r.l. in procinto di uscire dall’incubatore dopo aver acquisito e ristrutturato uno stabilimento secondo i più moderni e stringenti criteri previsti per le produzioni farmaceutiche, l’EUFOTON S.r.l., per la sua capacità di penetrazione commerciale anche in continenti lontani, la PSG S.r.l. per la capacità di soddisfare grandi gruppi industriali nell’erogazione dei servizi altamente tecnologici la PROPENSIONE S.p.A., start up innovativa impegnata nella costruzione e nell’analisi delle pianificazioni pensionistiche, le numerose aziende del settore della salute, le aziende attive nelle tecnologie marittime, e gli ultimi arrivi, la BIO4DREAMS S.p.A. e la Embryon S.r.l..
Questa è’ l’originalità e l’attualità della nostra atipica imprenditoria.
Ci si potrebbe considerare soddisfatti dei risultati ottenuti, ma si è anche consapevoli che il percorso potrà dirsi completo solo al momento in cui si riuscirà a caratterizzare l’incubatore nell’ospitare imprese appartenenti ai cluster ad alta potenzialità di crescita, l’ICT e la salute - oggi i cluster presenti nell’incubatore sono 4 – evitando così dispersioni ed attirando non solo le migliori iniziative dei due settori dall’esterno della regione, ma anche l’attenzione dei gruppi industriali di riferimento e gli intermediari finanziari specializzati in queste due aree.
A questo fine, nell’ultimo periodo abbiamo registrato la volontà di realtà private che hanno inteso insediarsi nell’incubatore proprio con lo scopo di sostenere finanziariamente le start up innovative nei loro cospicui investimenti, sia nella fase di early stage, che in quella di primo avvio, specificatamente e limitatamente a quelle del settore delle Scienze della vita, in attesa dell’avvio di analoghe iniziative negli altri settori innovativi.
Ma, se risultati così significativi sono stati raggiunti negli anni, lo si deve agli Organi di gestione che si sono succeduti in questo lungo periodo, ad iniziare con Francesco Zacchigna, il fondatore del BIC, l’uomo che tanto credette nello strumento dell’incubatore come accompagnamento alla nascita e allo sviluppo dell’impresa.
Va ricordato anche il lavoro dei tanti dipendenti che si sono succeduti in questo periodo ai quali va rivolta una particolare gratitudine per la dedizione e la professionalità dimostrata con le quali hanno accompagnato quotidianamente lo sviluppo delle aziende insediate.
marzo 2019